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C’eravamo lasciati lo scorso 25 aprile con la promessa di riabbracciarci nel nostro bosco mentre i panni bianchi si sarebbero fatti racconto sfogliati dal vento l’uno accanto all’altro. Purtroppo la pandemia ci obbliga a restare ancora lontani.

Nell’attesa… facciamo nascere insieme un altro bosco.

Quest’anno partiamo dall’immagine del bosco, teatro della fuga dei partigiani, per alcuni ultimo luogo attraversato, per altri aiuto al nascondersi e al salvarsi. Questo bosco ci è mancato non poco durante il confinamento della prima ondata di pandemia e ancor oggi non possiamo viverlo pienamente. Questo 25 aprile vogliamo rigenerare il bosco, con i ricordi del distacco che abbiamo avuto e che ha spinto molti di noi a portare il bosco oltre il suo confine, fino a dargli spazio in casa, attraverso una pianta, un seme, un ramo, una foglia: raccolti o disegnati.

Per ridare vita a questo bosco, abbiamo fatto a mano mille fogli, e in queste tre settimane mille partecipanti si sono iscritti per prendere in mano questi fogli e farli divenire foglia.

Con la foglia di ogni partecipante, insieme a quelle degli altri, faremo nascere l’installazione artistica comunitaria all’interno della sala capitolare dell’ex-monastero di Valmarina, oggi sede del Parco dei Colli. Questa stanza diverrà il nostro bosco.  Qui, tra tutte le nostre foglie, ospiteremo dal 25 aprile alcuni eventi culturali e artistici.

Grazie alle mani di queste mille persone sta rinascendo questo bosco di memoria e di vita.

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